Errore nell’anestesia: Quando un errore prima dell’intervento può cambiare una vita
- Giulia Ricci
- 19 ore fa
- Tempo di lettura: 1 min

L’anestesia è una pratica medica delicata, fondamentale per permettere interventi chirurgici in sicurezza e senza dolore. Tuttavia, un errore anestesiologico, anche se raro, può avere conseguenze gravissime, fino a provocare danni neurologici permanenti, paralisi o, nei casi più estremi, la morte. Quando ciò avviene per negligenza o imperizia del personale sanitario, può configurarsi un caso di malasanità.
Cosa può andare storto con l’anestesia
Gli errori anestesiologici possono manifestarsi in diverse fasi:
Scelta errata del tipo di anestesia (locale, spinale, generale) rispetto alla condizione clinica del paziente.
Dosaggio sbagliato del farmaco anestetico, che può portare a sovradosaggio o inefficacia.
Mancata rilevazione di allergie o patologie pregresse, con conseguenti reazioni avverse gravi.
Monitoraggio inadeguato durante l’intervento, che può portare a ipossia cerebrale (mancanza di ossigeno al cervello) o problemi cardiovascolari.
Le conseguenze di un errore anestesiologico
Un errore in questa fase delicata può comportare danni neurologici, arresto cardiaco, problemi respiratori, risveglio intra-operatorio (consapevolezza durante l’intervento), danni permanenti o addirittura il decesso. Le conseguenze sono spesso devastanti sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Come agire in caso di sospetto errore anestesiologico
Se dopo un intervento hai avuto complicazioni riconducibili a un'anestesia mal gestita, è fondamentale raccogliere la documentazione clinica (consenso informato, cartella anestesiologica, referti post-operatori) e rivolgersi a un medico legale. Con il supporto di avvocati esperti in malasanità, è possibile valutare se esistano gli estremi per un’azione legale volta a ottenere un risarcimento per i danni fisici, morali o psicologici subiti.
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