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Analisi sbagliate e scambi di referti: quando l’errore è nel laboratorio

  • Immagine del redattore: Giulia Ricci
    Giulia Ricci
  • 28 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel percorso diagnostico di ogni paziente, gli esami di laboratorio rappresentano un passaggio cruciale. I risultati di un’analisi del sangue, delle urine o di un esame istologico non solo guidano le decisioni terapeutiche, ma possono determinare la tempistica e la gravità dell’intervento medico. Tuttavia, in Italia, casi con errori avvengono proprio in questa fase delicata. Scambi di referti, errori nell’interpretazione dei dati, malagestione dei campioni: tutti questi fattori possono avere conseguenze potenzialmente gravi e compromettere in modo significativo la salute del paziente.



E’ un problema sottovalutato?


Si, l'errore diagnostico che nasce all’interno dei laboratori analisi è spesso sottovalutato, ma può essere determinante quanto un errore chirurgico. Gli esami di laboratorio sono la base su cui poggiano diagnosi e cure, e se queste informazioni sono errate, tutto il percorso sanitario che ne segue può essere fuorviante. Un paziente può ricevere una diagnosi sbagliata, iniziare terapie inappropriate o, peggio, vedere posticipata una cura salvavita.

La responsabilità non ricade solo sugli operatori sanitari che eseguono o leggono i referti, ma sull’intero sistema di gestione delle analisi: dalla raccolta del campione alla sua etichettatura, dall’elaborazione dei dati alla trasmissione del risultato. Basta un errore nella digitazione del codice identificativo, una svista nella trascrizione manuale, o un difetto nei sistemi informatici per innescare una catena di eventi pericolosi.



Quali conseguenze ha il paziente?


Quando un esame di laboratorio è sbagliato, le conseguenze possono essere devastanti. Un risultato falsamente positivo può condurre a trattamenti invasivi e non necessari, con effetti collaterali rilevanti e un carico psicologico notevole per il paziente. Allo stesso modo, un risultato falsamente negativo può ritardare l’inizio di terapie salvavita, come nel caso di patologie oncologiche o infettive. Oltre al danno fisico, il paziente può subire un forte stress emotivo e una perdita di fiducia nella sanità. Questo tipo di esperienza incide anche economicamente, poiché può comportare visite mediche aggiuntive, nuove analisi, spese legali e persino la necessità di sottoporsi a cure prolungate per rimediare agli errori iniziali.



Perché si verificano questi incidenti? 


Questi incidenti derivano spesso da mancanza di controlli incrociati, personale non formato, stress lavorativo e sistemi informatici obsoleti. I laboratori devono rispettare standard ISO precisi, ma in molti casi non vengono effettuate verifiche sufficienti. E’ importante controllare i propri referti, chiedere sempre spiegazioni e conservare ogni comunicazione è una buona pratica. Se si sospetta un errore, è essenziale segnalare subito l'anomalia e consultare un avvocato esperto in responsabilità medica. È anche utile richiedere una seconda opinione e, se necessario, ripetere gli esami in strutture diverse.

 
 
 

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