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Cadute invernali e fratture: quando la negligenza medica peggiora il danno

  • franconi4
  • 2 dic
  • Tempo di lettura: 1 min

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Con l’arrivo dell’inverno e delle prime gelate, le cadute su superfici ghiacciate diventano purtroppo frequenti, soprattutto tra gli anziani. Quello che spesso passa inosservato è che molte di queste cadute non finiscono solo con un dolore momentaneo: possono causare fratture che, se non diagnosticate correttamente, portano a gravi complicazioni.

Il problema nasce quando le radiografie vengono interpretate male o quando il paziente viene dimesso troppo presto, senza che il medico abbia escluso la presenza di fratture. Fratture del polso, del femore o della caviglia possono rimanere inosservate per giorni o settimane, aggravando la prognosi e aumentando il rischio di interventi chirurgici complessi.



Segnalazioni di casi di fratture diagnosticate in ritardo emergono regolarmente negli ospedali: errori di lettura delle RX, trascuratezza nella valutazione clinica e dimissioni premature sono tra le cause più comuni.



La mancata tempestività nella diagnosi non è solo un problema clinico, ma può configurarsi come malasanità, con conseguenze legali per i professionisti coinvolti.

In inverno, quindi, non sottovalutate mai una caduta sul ghiaccio. Se il dolore persiste o il gonfiore aumenta, è fondamentale richiedere una rivalutazione medica e, se necessario, un secondo parere radiologico. La prevenzione degli errori medici in questi casi è possibile solo con attenzione, prudenza e protocolli rigorosi negli ospedali.




Fonti:

  • Ministero della Salute, “Incidenti domestici e cadute negli anziani”, 2023

  • Rivista Italiana di Ortopedia e Traumatologia, “Fratture da caduta: diagnosi ritardata e conseguenze cliniche”, 2022

  • Croce Rossa Italiana, “Prevenzione delle cadute invernali”, 2021

 
 
 

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