NEONATI SCAMBIATI O PERSI IN OSPEDALE: ERRORI (QUASI) IMPENSABILI
- Giulia Ricci
- 27 giu
- Tempo di lettura: 3 min

Quando si parla di malasanità, la mente corre subito a diagnosi sbagliate, interventi errati o ritardi nei soccorsi. Eppure, esiste un tipo di errore ancora più sconvolgente, difficile anche solo da immaginare: lo scambio o la temporanea "scomparsa" di neonati subito dopo il parto. Una realtà rara, ma che, quando accade, lascia un segno indelebile sulla vita delle famiglie coinvolte.
Quando l'impensabile diventa reale
Può sembrare incredibile, ma ci sono stati casi documentati, anche in Italia, in cui neonati sono stati affidati alla madre sbagliata, o peggio, sono stati temporaneamente persi nei reparti maternità.
Errori che nascono spesso da una gestione superficiale dei protocolli di identificazione nelle prime ore di vita del bambino.
Non si tratta solo di una distrazione: parliamo di una violazione gravissima dei diritti umani, che comporta danni psicologici enormi e conseguenze legali complesse.
Le madri e i padri colpiti da questi episodi vivono un trauma profondo, accompagnato spesso da sentimenti di colpa, smarrimento e perdita di fiducia nel sistema sanitario.
Le cause alla base dello scambio di neonati
Anche se fortunatamente molto rari, gli errori nella gestione post-parto dei neonati derivano spesso da:
Carenza di personale: nei momenti di maggiore afflusso, la pressione sul personale ostetrico e infermieristico può portare a una gestione affrettata e superficiale.
Procedure obsolete o non rispettate: in alcune strutture, i protocolli di identificazione vengono eseguiti solo parzialmente. A volte ci si limita all’applicazione di braccialetti identificativi, senza un controllo incrociato o un sistema digitale di tracciabilità.
Mancanza di tecnologie adeguate: non tutti gli ospedali sono dotati di sistemi biometrici, come la lettura del codice a barre o il riconoscimento elettronico madre-figlio.
Errori umani e confusione nei reparti: la somiglianza fisica tra neonati, l'assenza temporanea dei genitori o cambi di turno nel personale possono favorire lo scambio accidentale.
Quali sono le conseguenze per le famiglie?
Uno scambio di neonati, anche se risolto in poche ore o giorni, può avere ripercussioni devastanti.
Il primo impatto è sicuramente emotivo: senso di tradimento, ansia, rabbia e paura per aver perso momentaneamente il proprio figlio.
Ma esistono anche conseguenze legali e psicologiche di lungo periodo: disturbi post-traumatici, difficoltà relazionali con il neonato, contenziosi tra famiglie, richiesta di risarcimento danni morali e materiali.
Nei casi più gravi, dove lo scambio non viene riconosciuto immediatamente, può essere necessario un percorso psicologico per entrambe le famiglie coinvolte, e un supporto legale per tutelare i propri diritti.
Cosa prevede la normativa?
In Italia, le linee guida per l’identificazione dei neonati prevedono:
Apposizione di braccialetti identificativi madre-figlio subito dopo il parto.
Controllo incrociato da parte di due operatori sanitari.
Tracciabilità elettronica attraverso codici a barre o sistemi RFID, dove disponibili.
Registrazione dei dati in cartelle digitali e cartacee con verifica continua.
Tuttavia, l’applicazione concreta di queste regole varia da struttura a struttura. Non tutte le maternità dispongono di strumenti tecnologici aggiornati, e spesso le procedure dipendono dalla diligenza del singolo operatore.
Come comportarsi in caso di errore?
Se una famiglia ha anche solo il sospetto che qualcosa non sia andato nel verso giusto, è fondamentale:
Segnalare immediatamente l'anomalia al personale sanitario.
Richiedere la verifica dei dati identificativi del neonato, anche attraverso test del DNA, che in casi di dubbio è uno strumento risolutivo.
Conservare ogni documento clinico e ogni comunicazione ricevuta durante il parto e la degenza.
Contattare un legale esperto in responsabilità medica, per avviare le opportune azioni civili o penali in caso di danno riconosciuto.
Segnalare il fatto all’ASL e agli organi di vigilanza sanitaria per avviare controlli sulla struttura coinvolta.
Lo scambio o la temporanea perdita di un neonato in ospedale rappresenta una delle forme più gravi di malasanità.
Anche se si tratta di eventi rari, l’attenzione e la vigilanza devono essere altissime.
Le famiglie hanno il diritto di ricevere non solo cure sicure, ma anche un’assistenza responsabile e umana in uno dei momenti più delicati della loro vita.
Se ti dovesse essere successa una cosa simile, non esitare a contattarci.




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