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Parto con ventosa: quando la fretta costa una vita

  • franconi4
  • 9 set
  • Tempo di lettura: 1 min
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Il momento del parto dovrebbe essere uno dei più belli e sicuri nella vita di una donna e del suo bambino, ma purtroppo non sempre è così.


Un caso recente ha mostrato come l’uso improprio della ventosa ostetrica, combinato a una mancata valutazione tempestiva delle condizioni del feto, possa causare danni cerebrali gravissimi al neonato.


Durante il travaglio, la mancata interpretazione corretta del tracciato cardiaco fetale (CTG) e il ritardo nell’effettuare un taglio cesareo di emergenza hanno aggravato una situazione già critica, portando a un danno neurologico irreversibile.


Questi eventi non sono semplici “incidenti”, ma possono essere il risultato di errori e negligenze evitabili con la giusta attenzione e competenza.


La legge italiana riconosce il diritto delle famiglie a chiedere giustizia e risarcimento quando un caso di malasanità compromette la salute di un neonato.


Nel caso specifico, la famiglia ha ottenuto un risarcimento di 2 milioni di euro, sottolineando l’importanza di una risposta concreta per tutelare i diritti dei più vulnerabili.


Se hai vissuto un’esperienza simile o sospetti un errore medico nel corso del parto, non sottovalutare la situazione: puoi raccogliere documentazione, referti e testimonianze per valutare un’eventuale azione legale.


Fonti:

  • Studio Legale Chiarini – Casi di malasanità ostetrica e risarcimenti

  • Ministero della Salute – Linee guida sul parto e sicurezza ostetrica

  • FNOMCeO – Codice deontologico medico e consenso informato in ostetricia



 
 
 

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