Quando il silenzio vale più di ogni errore: il consenso informato è un diritto, non una formalità
- franconi4
- 25 set
- Tempo di lettura: 1 min

Non serve un errore chirurgico per parlare di responsabilità medica.
Basta un paziente non informato, che subisce un trattamento senza sapere davvero cosa comporta.
È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza n. 28985/2019):
anche quando l’intervento è eseguito correttamente, l’assenza di un consenso informato reale, chiaro e completo può dare diritto a un risarcimento.
Il danno? La lesione del diritto all’autodeterminazione.
Perché ogni paziente ha il diritto di scegliere o rifiutare una cura, ma può farlo solo se conosce rischi, benefici e alternative.
Una firma non basta: il consenso non è un modulo, ma un dialogo.
Se ti è stato fatto un trattamento senza spiegazioni adeguate, anche se è andato “bene”, potresti aver subito un danno risarcibile.
Fonti:
Corte di Cassazione, sentenza n 28985/2019
Studio Cataldi - Consenso informato e danno risarcibile
SIMLA - Violazione del consenso come illecito autonomo




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